“Io venni in luogo d’ogni luce muto” (Dante, Inferno, Canto V)
L’inconscio, il desiderio, le attese e le paure collettive sono l’aspetto soggettivo dell’evoluzione umana. Il soggetto necessita di questo luogo oscuro da cui emergere per raggiungere la luce, alzandosi a fatica tra nubi di grigia cenere. Da questo nasce una sensibilità artistica fondata su un senso di incantamento paranoico, fragilità psichica, insicurezza, paura e paradossale fascinazione per una precarietà impossibile da evitare.
- Spasmi
Uno spasmo è una dolorosa vibrazione che costringe l’organismo a una mobilitazione
estrema delle energie nervose. È caos, è eccesso di velocità.
Noi cerchiamo soltanto un po’ d’ordine che ci protegga da questo magma attanagliante.
Nulla è più doloroso di un pensiero che sfugge a se stesso, idee che volano via, che
scompaiono appena formate o che non siamo più in grado di padroneggiare. Improvvisi
sobbalzi che pulsano come arterie. Perdiamo continuamente le nostre idee, abbiamo
bisogno di vederle, toccarle con mano. Necessitiamo di quella che Guattari chiama caosmosi: la riattivazione del corpo nella
solidarietà sociale, l'apertura dell’immaginazione attraverso forme di enunciazioni (in
questo caso artistiche) che possano creare un nuovo ritmo, un nuovo tempo.
- Sed contra
Al contrario.
Vogliamo capovolgere i dogmi sociali per rifugiarci nel regno recondito del sottosuolo, nelle
nostre amate, perfettamente sbagliate contraddizioni.
Gli anti-eroi sono i nostri eroi. Le forze soprannaturali dell’istintività, dell’animalità e
dell’emotività si prendono gioco di noi e ci dirigono verso la nostra segreta verità.
Ci guida la dicotomia, il dualismo persistente tra introspezione ed estroflessione, tra
naturale e artificiale, tra istinto e ragione, tra caos ed ordine.
Bianco o nero. Non ci sono vie di mezzo, ma se ne esiste una sotterranea, scegli quella.
Scegli di fare la scelta sbagliata per tutti ma giusta per te.
- Ventisette
Il numero angelico, la liberazione.
Vivere veloce seguendo il ritmo di una palpitazione troppo frenetica, scappando da un
inseguimento senza fine e contemporaneamente cercando di rincorrere una pretesa di
eternità, inciampando. Continue cadute e poi il vuoto.
Un lungo rumore sordo.
La fine?
Anime dannate che hanno scelto per propria volontà o per fatalità la conclusione di una
breve ma densa esistenza vissuta in maniera introspettiva. Capacità psichiche ed
intellettive messe al servizio dell’altro per guarire, curare, donando amore incondizionato
attraverso l’arte a chi ha la sensibilità per raccoglierlo e custodirlo, gelosamente.
- Luce
“Luce intellettüal, piena d'amore; pien di letizia; letizia che trascende ogne dolzore” (Dante, Paradiso, Canto XXX)
Vieni a galla e respira. Esistono infiniti modi per sfuggire al tempo, ma puoi anche scegliere di fermarlo, cristallizzarlo nell’istante di una creazione artistica per incantarti nello scorgere che esiste qualcosa di limpido a questo mondo. In quell’attimo vorrei guardarmi attorno e rendermi conto dell’immensità del mio animo, delle connessioni che è in grado di creare, dell’empatia che può provare. E così vorrei risorgere, non dalle ceneri, ma dalla luce che già mi appartiene.
Maddalena Genta Civiero